sabato 4 giugno 2011

Assemblea sulla Delibera Ferrero



SABATO 4 GIUGNO
ORE 15,30
SALA CONFERENZE CGIL


GIU’ LE MANI DAI CONSULTORI!!!


Cota e la sua giunta regionale vogliono introdurre i volontari del Movimento per la vita all’interno dei consultori piemontesi. Tale obiettivo è contenuto nel Protocollo dell’Assessore alla Sanità Caterina Ferrero, approvato attraverso delibera regionale del 15 novembre 2010. La delibera rappresenta l’attuazione di una parte del “Patto per la Vita e per la Famiglia”, sottoscritto da Cota e da al...cuni dei settori più integralisti del mondo cattolico nel febbraio 2010, durante la campagna elettorale.
Il Movimento per la vita è un’associazione cattolica antiabortista che ha per statuto la finalità di opporsi alla legge 194. Tale legge regolamenta l’interruzione di gravidanza e punta alla prevenzione anche attraverso l’informazione e la diffusione dei metodi contraccettivi, per una sessualità libera e consapevole, attività svolte all’interno dei consultori, unitamente alla tutela della salute della donna. Si affida quindi l’applicazione di una legge nelle mani di soggetti da sempre fortemente impegnati nel contrasto della stessa, in quanto identificata come strumento simbolo dell’autodeterminazione femminile in campo procreativo.

Il Protocollo Ferrero permette ai volontari del Movimento per la vita di svolgere la prima accoglienza nei consultori: le donne racconteranno i fatti loro, come sono rimaste incinta o perché vogliono abortire ad un perfetto sconosciuto che non ha nessuna qualifica professionale. E’ importante sottolineare che queste persone non hanno l’obbligo del segreto professionale in quanto volontari e non operatori. La loro preoccupazione sarà esclusivamente rivolta a convincere le donne a non abortire, sottoponendole a pressioni psicologiche, colpevolizzandole o promettendo aiuti economici che si concretizzeranno in pochi spiccioli per il solo periodo della gravidanza. La salute psico-fisica della donna non è contemplata.
Ricordiamo a tutte le donne che possono rifiutarsi di parlare con i volontari, richiedendo colloqui solo con il personale della struttura pubblica: la legge garantisce la libera scelta.

Attualmente il protocollo è sospeso nella sua attuazione in quanto oggetto di un ricorso presentato al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) dalla Casa delle Donne di Torino. Il giorno 8 giugno è prevista la sentenza e noi, come Collettivo Ossidiana, unitamente ad altri gruppi di donne, come MeDea di Torino, ci saremo!!

collettivo Ossidiana donne in-formazione

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