giovedì 19 maggio 2011

signor Ravello...ma cosa mi dice mai?!



comunicato stampa in merito alle dichiarazioni dell'Assessore regionale Roberto Ravello apparse sui giornali locali dopo il trasporto scorie


Come aderenti al Comitato referendario “Vota sì per fermare il nucleare”, vorremmo esprimere la nostra indignazione in merito alle recenti dichiarazioni dell’Assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello.

E’ essenziale che i cittadini siano informati sulla situazione del nucleare in Italia e, a maggior ragione, a livello locale, dal momento che il nostro è un territorio direttamente interessato da questa realtà. Infatti:

• L’85% delle scorie attualmente presenti sul territorio italiano è in Piemonte, stoccata
nel deposito Avogadro e nell’impianto Eurex di Saluggia; anche a Trino, la ex centrale
nucleare “Enrico Fermi”, sebbene non sia più attiva, continua a rilasciare radioattività.
Perdi più, le “piscine” di Saluggia sono costruite praticamente sulla riva della Dora Baltea,
mentre la centrale Fermi dista ben poco dal Po…

• Lo smaltimento definitivo delle scorie è un problema tuttora irrisolto (e, per ora,
irrisolvibile!): le scorie restano infatti radioattive per decine di migliaia di anni e,
comprensibilmente, non esistono depositi che consentano lo stoccaggio di questo genere
di rifiuti per un periodo di tempo così inevitabilmente lungo.

• La legge regionale n.5 del 18 febbraio 2010 prevede che “la Regione ed i Comuni
interessati, senza che i cittadini ne debbano fare richiesta, assicurino preventivamente alla
popolazione l’informazione sulle misure di protezione sanitaria” e su quelle da adottare
in caso di emergenza radioattiva. Di fatto però questi piani continuano ad essere coperti
da chissà quale inspiegabile ed ingiustificabile segreto, come possono dunque tutelarsi i
cittadini se sono tenuti all’oscuro di ciò che riguarda direttamente loro e il proprio diritto
alla salute?

• L’invio di combustibile radioattivo in Francia è frutto di un accordo tra la Sogin (gestore
dell’impianto di Saluggia) e Areva (multinazionale francese leader dell’energia atomica e
di proprietà al 90% statale) datato 2007, in base al quale le scorie presenti nell’impianto
di Saluggia saranno temporaneamente trasportate all’estero (in Francia, appunto) per
essere riprocessate. Il riprocessamento è una tecnica usata in vari Paesi per riutilizzare
in parte il combustibile e allo stesso tempo ridurre il volume delle scorie, ma ciò che è
importante sottolineare è che dopo il riprocessamento le scorie torneranno in Italia per
essere definitivamente stoccate. Perciò, quando l’Ass. Ravello parla di “allontanamento
del combustibile nucleare irraggiato(…) corrispondendo alle aspettative delle popolazioni
che da anni (lo) chiedono” non fa che gettare fumo negli occhi dei cittadini, inducendoli a
credere che i trasporti siano necessari e positivi perché portano altrove le scorie, mentre
è un dato di fatto che queste torneranno a Saluggia, esattamente da dove sono partite.
L’Assessore accusa inoltre i manifestanti di irresponsabilità, “in quanto appare evidente
il tentativo da parte degli antagonisti di professione di creare tensioni tra la popolazione
attraverso operazioni di disinformazione” e ci chiediamo come possa permetterselo, viste
le sue dichiarazioni che, di fatto, insultano l’intelligenza dei cittadini più consapevoli e
precludono a tutti gli altri il diritto all’informazione su un tema così delicato.

• Vogliamo parlare poi di questi trasporti? I residenti dei comuni interessati dal tragitto
dei convogli non vengono nemmeno informati del fatto che, mentre sono comodamente
seduti sul divano di casa a guardare la tv, sono esposti al passaggio di un treno carico
di materiale radioattivo? Forse, sapendolo, potrebbero avere qualcosa in contrario e,
quantomeno, decidere di andare a farsi una scampagnata!

Consideriamo che un impianto nucleare emette radioattività anche senza che accadano
incidenti e questo espone le persone - e in particolar modo i bambini – che abitano nei dintorni a rischi maggiori di contrarre malattie cancerogene e leucemie. E non è certo pessimismo valutare l’eventualità ben più grave di tragedie come Chernobyl e Fukushima, considerando che non esiste garanzia di contenimento della radioattività.
Alla luce di queste e di altre ragioni, continuiamo a ritenere che il nucleare sia una tecnologia
pericolosa e una fonte energetica troppo costosa – considerando anche la dismissione degli
impianti e lo smaltimento delle scorie - oltre che esauribile (e presto lo sarà, come il petrolio
ed il gas). Per questo invitiamo nuovamente i cittadini ad andare al Referendum del 12 e 13
giugno per votare sì contro il nucleare e contro la privatizzazione dell’acqua, consapevoli che la questione ambientale, se a questo la vogliamo ridurre, non è più rimandabile.

Pirati delle Risaie
CSA Mattone Rosso

www.piratidellerisaie.tk

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