venerdì 28 gennaio 2011

28 GENNAIO tutt* uniti contro la crisi!





tutt* uniti contro la crisi!


"E dove vanno tutti? Ognuno al proprio posto: vanno appresso al mondo a vendersi a basso costo. E dove va il mondo allora? Così incoerente, dicesse almeno l'ora a tutta questa gente"
(che Ora è -Assalti Frontali)
Il 28 gennaio l'abbiamo vissuto fin da mattino presto, speakeraggi e volantinaggi, infatti, hanno salutato Vercelli.
Siamo andati nei lughi del solito tram-tram quotidiano, nelle fermate degli autobus e nelle stazioni dei treni e pulman. Abbiamo parlato con pendolari che ogni giorno si spostano per andare a consumare la propria giornata lavorativa, gli abbiamo detto che oggi era necessario stare in piazza per difendere i diritti e sostenere gli operai della Fiat, ma non solo.
Gli abbiamo detto che quello che accade a Torino non è una vicenda circoscritta, gli abbiamo detto che riguarda tutti.

Nel frattempo, gli studenti e le studentesse, a gruppi sparsi davano vita a cortei selvaggi per arrivare al concentramento in Piazza Roma, "bloccare i flussi di corpi e merci vuol dire rallentare la loro dannata produttività? bene, facciamolo!" "Loro ci bloccano il futuro? noi blocchiamo la città!"...



Verso le 9 è partito il corteo, ha comunicato con la città, ha salutato il mercato ed è arrivato fin sotto il Palazzo del Comune.
Il corteo era composto da studentesse e studenti ma anche da diversi lavoratori e lavoratrici e precari/e.
Abbiamo ribadito il concetto che abbiamo espresso nelle assemblee pubbliche in preparazione allo sciopero, concetto sintetizzato benissimo dallo striscione di apertura del corteo :"il modello Marchionne è ovunque, Noi pure!"
Arrivati in piazza del Municipio si è svolta un'assemblea pubblica a microfono aperto, sono intervenuti diversi lavoratori/trici dei call center, studentesse e studenti, universitari/e e attivisti dei movimenti; è stato gettato un seme per la costruzione collettiva di una progettualità di movimento volta alla sperimentazione di proposte concrete per un welfare municipale da contrapporre alle nefaste politiche dominanti.

Una giornata proficua sotto l'aspetto della comunicazione, della gioa di lottare e sotto il profilo pragmatico, per ri-pensare realmente ad un altro modello di sviluppo da praticare fin da subito.

UNITI CONTRO LA CRISI
PER LO SCIOPERO GENERALE

martedì 25 gennaio 2011

il 28 tutt* in piazza! UNITI CONTRO LA CRISI!

28 FEBBRAIO 2011
UNITI CONTRO LA CRISI!
GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO FIOM!

MARCHIONNE è OVUNQUE, NOI PURE!

ORE 8
PIAZZA ROMA
DAVANTI ALLA STAZIONE


domenica 23 gennaio 2011

UNITI CONTRO LA CRISI! 25 GENNAIO ASSEMBLEA PUBBLICA, 28 SCIOPERO GENERALIZZATO


ASSEMBLEA PUBBLICA
UNITI CONTRO LA CRISI!
VERSO LO SCIOPERO DEL 28 GENNAIO


ore 21,30 via trieste 2 ex circolo lavoratori-isola il modello marchionne è ovunque, noi pure!

ne discuteremo con

FIOM VERCELLI
ALATO TORINO
EX DIPENDENTI PHONEMEDIA (CUFFIE IN AGITAZIONE)
COMITATO VERCELLESE "Casa per tutti"


MARCHIONNE E' OVUNQUE, NOI PURE!

Il modello Marchionne è ovunque, noi pure! Così abbiamo voluto intitolare l'assemblea pubblica cittadina in preparazione allo sciopero indetto dai metalmeccanici il 28 gennaio; l'abbiamo intitolata così, consapevoli del fatto che
quell'accordo siglato da Marchionne e "sindacati aziendali" non è riducibile solo alla Fiat, infatti, neanche una settimana dopo il voto degli operai e delle operaie a Mirafiori Federmeccanica ha rincarato dicendo che "il contratto aziendale deve essere sostitutivo di quello nazionale".

Il contratto di Pomigliano e Mirafiori, e più in generale il modello-Mar
chionne, sono i frutti amari di una gestione economica che non guarda ad un alter/sviluppo, ma assurdamente, si basano sull'idea decadente dello sviluppismo più becero fatto di aumento della produttività (ma non siamo nell'epoca della sovrapproduzione delle merci?), azzeramento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e prodotti assolutamente non compatibili e sostenibili con l'ambiente.

Quando diciamo che il modello Marchionne è ovunque non ci limitiamo a dire che la vita dentro le fabbriche diventerà insopportabile, ma sosteniamo che è quella l'idea di società che vogliono far passare.
Un' idea di società che è destinata a perdere e a consumarsi su se stessa consumando la Terra e la vita.

Il modello-Marchionne, appunto, come detto in precedenza, oltre a rappresentare un accordo che modifica le relazioni sindacali fin qui conosciute, è un'idea di società che vive nelle privatizzazioni, nei tagli alla spesa pubblica, nello smantellamento del welfare, nel primato della finanza sulle vite, nella rendita come nuovo principio assoluto per l'accumulazione di ricchezza, nella formazione come tecnicizzazione dei saperi per renderli immediatamente produttivi.

Quindi sì, Marchionne e il suo modello sono ovunque, ma anche noi; il primo dato che afferma questa nostra convinzione è la percentuale altissima dei voti contrari all'accordo di Mirafiori (se si fossero solo contati i voti degli operai e delle operaie alle linee avrebbero vinto i No!); ma oltre a guardare la "realtà di fabbrica" bisogna osservare i conflitti che vivono nelle rivolte dentro le università (e con questo non si tenta di volere riproporre una sbiadita alleanza operai-studenti), nelle comunità che si battono contro grandi opere e speculazioni e nelle molteplici sfaccettature delle donne e degli uomini che ogni giorno si battono contro questo modello di società.

Non vogliamo sommare forzatamente le lotte, le organizzazioni e i movimenti che abbiamo visto espandersi lungo tutta la penisola, ma molto più realisticamente vogliamo scrivere un altro modello di società. Intellettuali prezzolati sostengono che questa è la modernità e così si deve procedere, noi altresì sosteniamo che questa modernità non ci piace, che è miope e asservita ai soli interessi della finanza e dell'economia di mercato.
Noi sosteniamo un'altra modernità, quella che vive nel comune sociale e nell'internità delle nostre resistenze costituenti.

tutt* uniti contro la crisi!





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28 GENNAIO SCIOPERO GENERALIZZATO!
TUTT* IN PIAZZA!


il modello marchionne è ovunque, noi pure! studentesse, studenti, precarie e precari, lavoratori e lavoratrici e movimenti autorganizzati in piazza

ORE 8 IN P.ZA ROMA
DAVANTI ALLA STAZIONE
VENITE TUTT*


a fianco delle/degli operai/e di Mirafiori
contro il modello marchionne
per unire le istanze sociali e le lotte contro speculazioni, rendite e privatizzazioni
contro il governo dei tagli alla spesa pubblica a vantaggio dei profitti di imprese e privati vari

per un altro modello di società, di lavoro e di scuola!


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domenica 9 gennaio 2011

REBEL PARTY! SAB 15 GENNAIO -- r/umori dalla città di sotto





"è nel grembo della strada che sta partorendo una nuova idea di vivere la città, quest'idea, anzi, queste idee, hanno i piedi sul cemento ma lo spirito, l'anima e le intelligenze sono nel cuore aperto delle tecnologie multimediali."

tratto dalla bozza del non-manifesto delle Autoproduzioni Pirata

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r/umori dalla città di sotto
SABATO 15 GENNAIO

REBEL PARTY


start 22 pm @ csa mattone rosso

WHITEFLIES
rap

JACQUELINE
elektro sperimentale

FAITH DJ
selezione dub reggae

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nella serata installazioni video e verranno distribuiti gratuitamente cd delle Autoproduzioni Pirata


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venerdì 24 dicembre 2010

MERRY CRISIS AND HAPPY NEW FEAR!///communicAction night e sanzionamento dal basso delle sedi del pdl e lega nord!








MERRY CRISIS AND HAPPY NEW FEAR!

a natale puoi...

communicAction night e sanzionamento dal basso delle sedi del pdl e lega nord!

Il Babbo Natale ribelle è arrivato! Il babbo natale di studenti e studentesse, cassaintegrate/i, precari/e, lavoratrici e lavoratori è arrivato in città!

Il Babbo Natale ribelle ha sanzionato le sedi del Pdl e della Lega nord; vernice, scritte e striscioni!

Una piccola rivincita dopo il voto del ddl gelmini, dopo la compravendita dei voti di fiducia e dopo gli anni di politiche economiche e sociali volte alla distruzione del welfare, della xenofobia e del razzismo.

Il Babbo natale ribelle, inoltre, ha voluto lasciare anche un messaggio alla "in-credibile opposizione", è stato consegnato un albero di natale davanti alla sede del Pd con appese, a mò di palle natalizie, tutte le tematiche che i malcapitati oppositori del governo dovrebbero toccare...crisi-istruzione-lavoro-diritti-reddito-casa ecc.

Il "partito trasversale" dei trasformisti, dei Colaninno e dei Calearo sono parte di questa crisi, anche loro sono parte delle macerie del presente! (Il Babbo Natale ribelle ci teneva a specificarlo, anche se noi già lo sapevamo!)

Il Babbo Natale ribelle prima di andare in qualche altra città e sanzionare altri luoghi della crisi ha voluto lasciare un messaggio davanti al palazzo del Comune di Vercelli, sotto l'albero di natale è stato attaccato uno striscione che recita "merry crisis and happy new fear"; un messaggio che riporta alle menti le rivolte greche.

Il Babbo Natale ribelle, prima di andarsene definitivamente dalla città ha voluto specificare che tutti i giorni dobbiamo fare come il 14 dicembre, che la crisi non devono pagarla gli ultimi ma chi l'ha creata...e volteggiando nei cieli ci ha gridato con accento argentino "que se vayan todos!"

...

Noi, di tutto punto...con accento maccheronico-messicano abbiamo gridato "si se puede"!


le amiche e gli amici del Babbo Natale ribelle!

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A BREVE FOTO DELL'ARRIVO DEL BABBO NATALE RIBELLE


sabato 18 dicembre 2010

assemblea pubblica! LONDON CALLING, ROMA RESPONNE...LA PROVINCIA RIBELLE INTERCETTA!




LONDON CALLING
...
ROMA RESPONNE!
e...
LA PROVINCIA RIBELLE INTERCETTA!

MERCOLEDI' 22 DICEMBRE

al csa mattone rosso

dalle ore 18,30
apericena

con
proiezione spezzoni video
sulle rivolte univeristarie londinesi e italiane


ore 21,30 ASSEMBLEA PUBBLICA

con MICHELE KIDANE MARIAM
universitario dentro le rivolte universitarie a Londra



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giovedì 16 dicembre 2010

dalla provincia profonda all'assalto del potere///breve-nota racconto sul 14 dicembre



"a noi che non ci rappresenta mai nessuno

nelle strade del mondo cospiriamo fitto

vedi che si guadagna a non rigare dritto:

che è nostro il cielo e il mondo intero

chi riuscirà mai a metterci un freno? "

un'intesa perfetta - Assalti Frontali

gioia/rabbia/ribellione: vita!

Il teatrino delle note stampa e delle dichiarazioni di telepredicatori, radical chic e giustizialisti vari mi fanno tornare in mente le parole di Sallusti ad exit quando dava del "fallito" ad un ipotetico 37enne che non riesce ad aver casa e lavoro.

Le parole di Sallusti, del berlusconiano Sallusti, sono simili se non uguali a quelle che sentiamo pronunciare da queste super star televisive con patente di antiberlusconità esclusiva, nei confronti di una generazione che si è ribellata con radicalità.

Tutt* sappiamo che non dobbiamo aspettarci nulla da chi difende i magistrati che processano un'intera generazione ribelle (vedi voce Caselli - nota processo rewind), lo sappiamo bene perchè c'è scritto nei nostri striscioni e nei nostri cartelli "non ci rappresenta nessuno", sappiamo altrettanto benissimo che dai giornali che vendono in allegato manette per mandare in carcere tutt* questa generazione non ha nulla da spartire.

Altresì, vediamo scrivere dagli stessi, report sulle rivolte in Grecia, in Francia, in Inghilterra e in Spagna; quelle rivolte non vengono classificate come atti teppistici e violenti ma come "esasperazioni provocate dalla crisi economica e sociale". !?! C'è qualcosa che non quadra!

Perchè in Italia non si respira un clima di esasperazione sociale? bah! non sarò un' intellettuale ma non mi par proprio!

La gigantesca manifestazione di martedì 14 dicembre è stata popolata da lavoratori e lavoratrici, studentesse e studenti, popolazioni in lotta (terzigno, terremotati aquilani), precari e precarie, tutt* sapevano che dovevamo assediarli, tutt* sapevano che in quella straordinaria giornata dovevano vibrar in aria i sanpietrini della degna rabbia, tutt* sapevano e tutt* c'eravamo. Tutt* avevamo in volto il sorriso, nessun volto di paura...per una volta ad aver paura sono stat* loro, governanti e annessi servi. Tutt* avevamo in mente la frase del celebre film-libro V - per vendetta "Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli".

Io con la mia comunità ribelle sono partito alla volta di Roma con i Pulman organizzati dalle/dagli universitar* torinesi; nel piccolo, le mie sorelle e i miei fratelli che con me hanno condiviso questa esperienza sono la riproposizione di quello che c'è stato a Roma anche durante gli scontri. C'era di tutto, figli del popolo (come ironicamente chiamiamo i nostri fratelli e i nostri compagni dei quartieri periferici), cassaintegrate/i, precari/e, universitari e studenti medi e ovviamente diversi attivisti con cui ho condiviso molto.

Mi fa ridere e mi fa incazzare pensare che qualcuno possa scrivere e pensare che noi siamo la continuazione del movimento del '77, vaglielo dire ad un nostro fratello "figlio del popolo" chi cazzo sono gli autonomi, gli operaisti, Toni Negri, Piperno e Scalzone...

Quello che si è prodotto a Roma in P.za del Popolo era un mix di rabbia, indignazione e gioia...e non c'erano avanguardie di nessun genere; avete presente i report delle contestazioni inglesi che parlavano di ragazzi delle periferie londinesi in prima linea negli scontri a suon di dubstep?...ecco, in salsa italiana e senza dubstep abbiamo visto una cosa simile.

Molt* non sapevano a che cosa servissero i limoni, come si gestiva un cordone o come ci si procurava i sanpietrini, molt* l'hanno fatto per la prima volta, anzi, per molt* è stata la loro prima manifestazione. Appunto una manifestazione di rabbia e indignazione.

Come ha scritto uno dei miei romanzieri preferiti di libri noir, Sandrone Dazieri, dalle colonne del Sole24Ore, non sono quelli delle generazioni passate a dover indicare la strada a questa nuova generazione: anche perchè non è che le generazioni passate abbiano vinto! eh! diciamocelo francamente!

Ma oltre ai sentimentalismi e alle assurde invettive degli "antiberlusconiani che parlano lo stesso linguaggio del berlusconismo" si è aperto un vero e proprio spartiacque. Una rivolta che agisce dentro lo spazio fisico, sociale e politico europeo.

Se avessimo dovuto dar retta alle dirigenze sindacali e alla Camusso potevamo aspettare anni luce; da più di un mese ormai ci sono conflitti e blocchi in ogni dove, abbiamo paralizzato il paese dal nord al sud, dai centri metropolitani fino alle province profonde. Abbiamo generalizzato il conflitto; dai luoghi di lavoro, dalle scuole e dalle università lo abbiamo spostato nella società. Lo abbiamo fatto riuscendo a comunicare con tutte le altre situazioni in lotta in giro per l'Europa. Ma questo non ci basta, dobbiamo andare avanti.

Dobbiamo andare avanti perchè la sfiducia dobbiamo dargliela tutti i giorni e non solo a B&B (Berlusconi e Bersani...per semplificare il quadro...anche se tutti sono coinvolti dalla nostra sfiducia da Fini passando da Di Pietro) ma anche e soprattutto alla banca centrale, ai piani di austerity e all'Europa del capitale finanziario.

Scusate, ora devo andare...dobbiamo dare il benvenuto in Italia ad un nostro fratello che studia a Londra e verrà a parlarci della sua esperienza dentro le rivolte universitarie londinesi!

'nnamo! daje! spigne ancora!

salvatore midolo - pirati delle risaie, vercelli

ps. scrivendo questa breve nota mi sono venute in mente le immagini degli studenti inglesi che hanno assaltato il partito conservatore, immagini funky...e qualcuno ancora ci vuole dare una identità vecchia che proviene da altre generazioni...non avete proprio capito nulla!